I bambini han bisogno di giocare tanto quanto di mangiare, dormire, e aggrapparsi alla gonna delle madri. Tempi duri per chi ama il pallone, mentre l'egemonia del divieto di palla contamina spiagge, strade e riunioni condominiali.
Ci sono troppe macchine, ci sono troppe finestre.
Nasce così “Dribblium”, piattaforma virtuale per giocare a pallone nel salotto di casa, chiusi nella propria cameretta. I giovani calciatori possono simulare partite ed esercizi con una palla su una “training map”, un tappeto interattivo che sta per un pezzo di campo. È più sicuro che scendere in strada, salva dai pericoli delle auto, dalle ginocchia sbucciate, dai sassolini nei palmi e dall'abbronzatura a manica corta. Dalle botte dell'avversario da schivare non troppo, al posto suo c'è il lampadario. Dalla gelosia per le scarpe nuove degli amici nemmeno, ci sarà sempre qualcuno con lo schermo più grande. Calcio d’angolo ammesso solo se abiti in un quadrilocale.
Se questa è salvezza, lasciatemi nei guai, che sostituire socializzazione e istinti animali da campo con un metro quadrato di tappeto può realmente causare più danni che un'automobile in strada.
Nota positiva; l'eliminazione delle liti fra i genitori dei fuoriclasse e la possibilità che un “videogame” come Dribblium possa contrastare la sedentarietà giovanile che spesso accompagna il virtuale.
Per tutto il resto, io un po' di paura ce l'ho.
Ed è quasi quanta quella di un calcio d’angolo in bilocale.